SONO IL GATTO DI NESSUNO. E SONO MORTO

Sono il gatto di nessuno e sono morto. Mi chiamavo Wonder, ma per me stesso io ero nessuno.

Non mi ricordo bene quanti anni avevo, ma so che ero anziano: forse dieci o quindici, chi lo sa.
Ricordo poco anche di quando ero piccolo: la mia famiglia mi ha accolto nella sua casa, forse mi avevano comprato oppure adottato perché da piccolo ero tanto bello, divertivo i bambini e facevo tenerezza agli adulti. Anche questo io non lo ricordo: lo so perché me lo hanno detto in tanti.
Chissà com’era bello da piccolo…
Poi non sono stato più piccolo. Sono diventato anziano. E sono diventato nessuno.
Mi hanno gettato in una discarica, come immondizia vecchia. Come uno scarto ormai non più utile. Mi hanno gettato in una discarica e io lì mi sono seduto. Sotto la pioggia.
E ho cominiato a piangere.
E più piangevo, più tutti i ricordi di chi ero stato prima scomparivano, sciogliendosi sotto l’acqua e lasciando posto a quella puzza di imondizia che mi penetrava violentissima nelle narici. Ho dimenticato l’odore delle mani che mi toccavano, il sapore del cibo nella ciotola piena, la morbidezza del divano e tutto ciò che mi era familiare.
Ho dimenticato anche il mio nome, quello che avevo prima.
Io, credo, prima di finire lì ho vissuto bene: ma ho dimenticato tutto. Il nulla più nero si è impadronito dei miei bei ricordi.
Gli ultimi mesi di vita, pochi, li ho trascorsi con Rosaria.
Rosaria mi ha raccolto dalla spazzatura e mi ha portato a casa: mi ha curato, accarezzato e nutrito.
Mi ha anche dato un nuovo nome: Wonder.
Ma ormai io ero divorato da quel nulla più nero. Le persone dicono che i gatti non provano sentimenti e che non hanno coscienza di sé, ma io ce l’avevo e provavo un unico sentimento, quello che, ormai, aveva preso il posto dei miei ricordi: odio verso me stesso.
Ora sono morto. Mi è venuto un tumore alla bocca e poi ero anziano.
Mi ha pianto solo Rosaria e qualche sua amica, ma a me non importa più di tanto.
Io non volevo essere considerato uno degli ultimi, una creatura per cui provare pena o compassione perché io ero un gatto normale come gli altri e come tale avrei voluto essere trattato. Ma lo schifo verso la spazzatura in cui mi hanno buttato io l’ho assorbito tutto e, quando sono morto, non ho sentito niente perché ero scomparso già da tempo e per me stesso ero trasparente.
Nonostante gli sforzi di Rosaria nessuno è mai venuto a riprendermi. Nessuno ha mai chiesto di me. Nessuno mi ha adottato. Nessuno ha pensato o ha detto “Com’è bello questo gatto!”

WonderIo sono nessuno! Tu chi sei?
Sei nessuno anche tu?
Allora siamo in due!
Non dirlo! Potrebbero spargere la voce!

Emily Dickinson

Wonder ha vissuto gli ultimi mesi di vita con la volontaria di A.D.A. Rosaria Sorabella.
Non ha mai ricevuto richieste di adozionecondivisioni o aiuto nonostante i numerosi appelli.
Wonder è morto il 20 Settembre 2017 e i suoi ultimi mesi sono stati abbandono, tristezza e indifferenza.
La nostra e altre associazioni hanno moltissimi gatti in queste condizioni che nella loro vita hanno visto solo fame, disprezzo e solitudine.
Adotta un gatto adulto o sostienici con una donazione: aiutaci a far sì che non ci siano più altri Nessuno.

In memoria di Wonder.

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