TUTTA LA VERITÀ SULLA BORSA CON LA VOLPE
In questi giorni abbiamo visto moltissime persone commentare e condividere una foto davvero macabra: si tratta di una borsa fatta con una volpe, presumibilmente impagliata, con due pietre preziose al posto degli occhi.
La foto era contenuta in un post dalla pagina Facebook Think Green, Live Vegan, Love Animals con la seguente didascalia:
“Ci sono giorni in cui sono molto fiduciosa in un cambiamento della nostra specie. Altri invece mi assale lo sconforto. Tipo oggi. Ora. Adesso. Perché una volpe deve essere uccisa per diventare una borsa? Ma quale macabra donna può indossare un abominio del genere?”
LA BORSA A FORMA DI VOLPE È VERA O È UNA BUFALA?
Costellato di invettive e commenti indignati, abbiamo pensato che il post (e foto annessa) fosse una bufala. Siccome sulla nostra pagina Facebook (PER SEGUIRCI SU FB CLICCA QUI) parliamo abbastanza spesso di bufale a tema “animale” abbiamo fatto una ricerca su Google e tramite immagini e abbiamo scoperto che la borsa fatta con la volpe è vera. La borsa a forma di volpe è stata creata da Reid Peppard, stilista e tassidermista che, oltre alla borsa, ha creato altri accessori simili da svariati animali quali topi, piccioni e corvi.
Lo scopo del lavoro della stilista, secondo quanto da lei stessa dichiarato sul suo sito ufficiale, sarebbe quello di utilizzare gli animali:
“to not only adorn, but to foster debate and spark conversation about the things we wear, why we wear them and where they come from” “non solo a scopo decorativo, ma per creare un dibattito e un confronto a proposito delle cose che indossiamo, perché le indossiamo e da dove arrivano”
Lo scopo di Reid Peppard, insomma, sarebbe di natura artistica, almeno stando a quanto lei dice. Peppard, infatti, sostiene che
“her work is entirely ethical as the animals she uses have already died of natural or unpreventable causes (they are often discovered and donated by friends)” “il suo lavoro è fatto in modo etico e gli animali che utilizza erano già morti per cause naturali o per cause non prevedibili e incurabili, spesso scoperti e donati da amici”
DIGNITÀ ANIMALE
Vero o meno che sia – è, infatti, pressoché impossibile verificare se gli animali siano morti di cause naturali o meno – non possiamo non riflettere sull’aspetto etico che sta dietro all’utilizzo di un animale per creare oggetti artistici, di moda o di design: se è vero che l’animale non è in grado di comprendere i concetti di morale, dignità e non abbia una concezione etica di sé come le persone – questo nel senso che se metto un vestitino ridicolo al mio cane e lo prendo in giro il cane non è in grado di capirlo e di soffrire perché in qualche modo “si sente ridicolo” – noi invece lo siamo eccome. Ed è indubbio che vedere un animale fiero e libero come una volpe impagliata, ingioiellata e usata per farne una borsetta per signora non può che suscitare in noi un profondo senso di pena, come se l’animale fosse stato svilito e umiliato.
IPOCRISIA UMANA
È anche vero, però, che bisogna riconoscere che Peppard riesce appieno nel suo intento: suscitare una riflessione circa ciò che indossiamo e la sua provenienza. Le bellissime scarpe che vedete in foto sono del famoso stilista Cesare Paciotti e sono in pelle e pelo di montone.
Nella foto sucessiva una borsa in pelle della nuova collezione di Prada.
Bella, vero? Beh, la differenza con la borsa di volpe o la pochette di corvo, sostanzialmente, non esiste: sta solo nella nostra “percezione” nel vedere l’mmagine che ci sta di fronte. Un bel paio di scarpe o un accesorio figo non ci impressionano, mentre sicuramente una borsa con testa e zampe e due zaffiri al posto degli occhi è capace di scombussolare chiunque. Chi è, allora l’ipocrita? Chi ha creato la borsa o noi? A voi la risposta…
NON CONDIVIDETE QUALSIASI COSA!
Tornando a noi, però, se è vero che la foto non è una bufala c’è da chiarire qualche punto. I contenuti di natura, per così dire, informativa che pubblichiamo o condividiamo sui social, quando non hanno solo uno scopo ludico o ricreativo, dovrebbero essere, appunto, dei “contenuti”, ovvero “contenere” qualcosa: un’informazione, un approfondimento o una riflessione strutturata che stimoli un confronto o un dibattito. Il post, invece, “contiene” ben altro:
- innanzitutto, informazioni mendaci perché parla di una volpe “uccisa per diventare una borsa” cosa che, almeno ufficialmente, non è affatto vera e questo l’autrice del post avrebbe dovuto specificarlo
- nel post non viene data alcuna informazione e l’autrice non dice chi è la persona che ha creato la borsa né quando, né perché
- non viene fornito alcuno spunto di riflessione o di dibattito serio, ma solo una serie di frasi fatte con un linguaggio volto solo a incentivare invettive o esternazioni di disgusto fini a sé stesse
Addirittura scopriamo che questo oggetto e le relative polemiche che lo accompagnano, sono in circolazione da diversi anni: addirittura dal 2012. La faccenda è, poi, tornata in auge l’anno successivo e di nuovo nel 2015, quando qualcuno ha addirittura promosso una petizione per boicottare l’artista non comprando le sue “creazioni”. La storia, quindi, è vecchia.
RIFLETTETE PRIMA DI CLICCARE!
Ciò che, però, è davvero preoccupante è l’inifinita coda di persone che si affrettano a commentare senza verificare di cosa si stia effettivamente parlando. Chi legge commenta con frasi a caso e c’è chi propone di far “arrestare per maltrattamenti” chi ha creato la borsa non riflettendo sul fatto che impagliare una volpe non è un reato e che, comunque, chi ha creato la borsa vive in California e non può essere perseguito in Italia e sicuramente non tramite “Facebook”:
Secondo noi, quindi, il post non ha alcuno scopo reale – né informativo né di altro tipo – ma è solo la ri-proposizione di una notizia datata col solo obiettivo di creare visualizzazione alla pagina che l’ha pubblicato. Per questo motivo vi invitiamo a non condividerlo, a verificare e approfondire sempre le notizie che trovate su internet e a dedicare il vostro tempo a iniziative serie a favore degli animali oppure a una rilassante e distensiva passeggiata.